
È una storia che nessuno di noi si sognerà mai di rinnegare od a cui guarderà con vergogna, una vicenda che ci appartiene alla quale ci sentiamo per sempre legati. È una storia che ha una macchia grandissima, ma che non può indurci a gettare nel dimenticatoio quanto di buono è stato fatto dai suoi innumerevoli protagonisti.
È una storia che ha un inizio triste, di malinconia mista a disperazione, di rabbia e incredulità, di dolore ed impotenza: inizia con l'otto settembre 1943, con un armistizio che non era atteso da nessuno e di cui nessuno sembrava sapere niente, ad eccezione di un piccolo maresciallo, che la paura faceva sembrare l'ultimo dei soldati, e di un re che forse aveva dimenticato cosa volesse dire essere il sovrano di uno Stato. È la storia dello sfacelo di un Esercito e di una Nazione e degli Eroi che vi si opposero, che cercarono di riportare la luce ove era giunto il buio, coraggio ove la dignità aveva lasciato il passo alla vigliaccheria, Onore laddove regnava desolato e incontrastato il disonore. È una vicenda che ha centinaia di migliaia di protagonisti (almeno 250.000), accorsi volontariamente da ogni parte d'Italia per partecipare a quella che forse sarebbe stata la loro ultima battaglia; la storia di chi si accollò ancora una volta il peso di un'intera Nazione, sebbene desiderasse soltanto riposare, per evitare che quella stessa Nazione da lui tanto amata (fino alla morte!) cadesse nel baratro più profondo che avesse mai incontrato fino ad allora.
Il nostro racconto si snoda attraverso due lunghi anni, dal settembre '43 all'aprile '45, vive attraverso gli occhi e la mente di coloro che vissero nella Repubblica Sociale Italiana in quegli anni e combatterono sotto le sue insegne, credendo in quel modo di servire non solo un'Idea, ma la Patria intera; sperando di riscattare, anche al costo della propria vita, l'Onore che sembrava essere irrimediabilmente perduto in quell'infausto otto settembre. La nostra storia attraversa le loro speranze, le loro gesta, le loro battaglie, ma anche i loro dolori, la rabbia per un comportamento che sembrava inspiegabile e disonorevole, l'amore per una Patria bistrattata da troppi, il coraggio di compiere scelte pesanti, il disprezzo e l'orrore verso chi cercava di fomentare l'odio e la discordia tra i figli della stessa Madre Italia.
Ci sarebbero stati decine di modi per raccontare questa vicenda, ma noi abbiamo scelto questo: sincero, spontaneo, venuto dal cuore. Senza strumentalizzazioni, senza rancori, senza nostalgie, ma solo con una certezza: è una parte di Storia che ci appartiene e che noi non dimenticheremo mai. Perché se è vero che dalla Storia l'uomo può trarre insegnamento, allora da questa storia tanto possiamo imparare: i protagonisti del nostro racconto ci hanno insegnato a metterci al servizio della nostra Nazione, lottare per quello in cui crediamo, e non arrenderci nemmeno quando la sconfitta sembra certa.
Retorica? Forse: quella degli adolescenti di Curtatone e di Montanara. Quella di Mameli, di Oberdan, di Battisti. Quella dei ragazzi del '99. Quella dei caduti del Campo della Memoria. Quella degli Eroi di Salò.
Ci sarebbero stati decine di modi per raccontare questa vicenda, ma noi abbiamo scelto questo: sincero, spontaneo, venuto dal cuore. Senza strumentalizzazioni, senza rancori, senza nostalgie, ma solo con una certezza: è una parte di Storia che ci appartiene e che noi non dimenticheremo mai. Perché se è vero che dalla Storia l'uomo può trarre insegnamento, allora da questa storia tanto possiamo imparare: i protagonisti del nostro racconto ci hanno insegnato a metterci al servizio della nostra Nazione, lottare per quello in cui crediamo, e non arrenderci nemmeno quando la sconfitta sembra certa.
Retorica? Forse: quella degli adolescenti di Curtatone e di Montanara. Quella di Mameli, di Oberdan, di Battisti. Quella dei ragazzi del '99. Quella dei caduti del Campo della Memoria. Quella degli Eroi di Salò.