
Bondi si è detto d’accordo con Prodi sulla prospettiva di un’
alleanza tra Spagna, Italia e Francia per cambiare la politica europea e
far sì che la Germania la faccia da padrone. Qual è il suo commento?
«Quest’affermazione di Prodi non è che sia particolarmente
innovativa. La possibilità di creare un fronte comune tra i Paesi
latini, considerati un po’ il Sud d’Europa, è qualcosa su cui stiamo
riflettendo per rispondere alla linea dell’austerity dei Paesi
Scandinavi e della Germania.
Perché le Nazioni mediterranee hanno
un’organizzazione dello Stato, dei servizi, e quindi anche
dell’economia, diverse dai Paesi nordici. Una linea strategica in questo
senso potrebbe essere molto interessante».
Brunetta e Boccia hanno battibeccato sul decreto lavoro. Il
primo dice di riscriverlo, il secondo gli chiede di non criticare il
governo ad ogni ora. Che ne pensa, considerando che anche sul ministro
Saccomanni il confronto si sta facendo duro?
«L’ho vista male da subito. Per questo Fratelli d’Italia è
all’opposizione. Non si capisce bene su cosa si siano uniti
centro-destra e centro-sinistra. In Germania quando si è fatta la grande
coalizione tra socialisti e popolari era sulla base di un programma
vero, c’erano 5-6 punti concreti da attuare. Qui invece il Pdl e
il Pd si sono uniti a casaccio e ed è un continuo rinvio su tutto. Imu,
Iva, F35… Comprendo che i toni si alzino perché ognuno deve rendere
conto al proprio elettorato, ma secondo me così non si va da nessuna
parte. E nonostante la propaganda europea che sta facendo Letta il Paese
non sta vivendo una fase di grande rinascita».
Gli ex An si stanno unendo di nuovo per rifare un partito di
destra, mentre dentro il Pdl ne rimarranno solo alcuni, gasparriani e
matteoliani per capirci. Voi di Fratelli d’Italia come guardate a tutto
questo?
«Con grande serenità. Ma siamo contrari a riedizioni di cose
passate. Non è esaltante l’idea di Berlusconi di rifare Forza Italia. E
non vediamo con grande enfasi l’ipotesi di Alleanza Nazionale 2.0,
perché tendenzialmente le copie sono peggio dell’originale. Se An ha
smesso la sua esistenza anni fa, non è intelligente far riemergere
qualcosa che non si sa bene cosa sia. I cittadini non sono più attaccati
e a sigle ed etichette, ma sono interessati ad avere risposte ai
problemi. Se delle persone di devono sedere intorno ad un tavolo, si
devono sedere per capire cosa vogliono fare prima di tutto. Servono
programmi e progetti comuni. A dirla tutta, se si vuole fare qualcosa di
nuovo va fatto con persone nuove. A Roma abbiamo subìto una sconfitta
clamorosa, non si può far finta di niente. Esistono movimenti, poi, che
si rifanno alla destra e che non sono decollati: anche questo va
considerato. Penso che Fratelli d’Italia in quattro mesi abbia posto
problemi che altri non hanno posto, con risultati in continua crescita.
Nonostante il “crollo di Roma” (la sconfitta del centro-destra alle
ultime amministrative, ndr), abbiamo triplicato il nostro risultato
elettorale. E abbiamo dato, in pratica, l’idea di quello che può
accadere nel futuro. Siamo aperti al confronto ma tutti si devono
relazionare con FdI e avendo una progettualità».
Tosi oggi ha parlato della futura leadership del
centrodestra: “E’ un problema che prima o poi si dovrà affrontare”. E’
d’accordo con questa analisi?
«E’ finito il tempo della leadership carismatica perché le
persone, oggi, sono più attente ai progetti che ai volti. All’interno
del centrodestra una persona giovane e capace comunque esiste, è una
ragazza di 30 anni, poco più, che ha mollato la sua poltrona e le sue
sicurezze per fondare un partito. Attorno a lei si può costruire il
centrodestra che verrà».
Intervista pubblicata da IntelligoNews
Fratelli d'Italia Anzio